Redatto il: 24 Aprile 2020

La musica è una cosa meravigliosa, fin qui non ci piove; bisognerebbe essere davvero nati senza cuore ed anima per riuscire ad affermare il contrario, perché la musica è in tutto ciò che ci circonda, è l’orologio del mondo, è il battito vitale di tutte le cose.

Tutto ha un tempo, una frequenza, una sua ‘colonna sonora’, e se per esempio ci fermiamo per un attimo a fare delle riflessioni, o anche semplicemente a ripercorrere brevemente i nostri ricordi, magari seduti di fronte al mare e guardando l’orizzonte, certamente potremmo collegare tutto ciò a stralci di canzoni o brani musicali che abbiamo ascoltato ed adorato centinaia di volte; a pensarci bene forse il suono del sassofono è quasi sempre presente nelle emozioni che proviamo e che associamo alla musica, l’intensità e la profondità delle sue note riescono a scavare molto a fondo nella nostra anima, ci fanno vibrare.

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Origini del sassofono

Fu un fabbricante di strumenti musicali belga di nome Antoine Joseph Sax, più o meno intorno al 1844, a creare questo meraviglioso strumento a fiato capace di far ‘vibrare l’anima’ di chiunque lo ascolti (ovviamente molto dipende anche da chi lo suona). Un bel giorno questo maestro liutaio, nonché discreto clarinettista e flautista, iniziò a disegnare e costruire un nuovo strumento avente sì caratteristiche di uno strumento a fiato, ma molto più leggero e maneggevole, e con la possibilità inoltre di effettuare trasposizioni di una ottava esatta e non di dodici toni come invece accadeva nel clarinetto; questa brillante idea poteva infatti consentire con la semplice pressione di un tasto con il dito pollice (il ‘transposer’ è infatti situato sulla parte posteriore del sassofono) di suonare in una ottava più alta o più bassa, mantenendo però la stessa digitazione di base. Una grande notizia per il mondo della musica e di tutti gli strumentisti a fiato.

Caratteristiche principali di questo strumento a fiato

Sono 14 in tutto i membri della famiglia del sassofono, alcuni dei quali concepiti con una accordatura di base in Mi bemolle, altri invece in Si bemolle (la maggior parte di essi utilizzati in bande militari e fanfare), o addirittura in Do o Fa e, partendo da timbri più bassi verso quelli più alti possiamo suddividerli in: subcontrabbasso in sib, contrabbasso in do, contrabbasso in mib, basso in sib, baritono in mib, tenore in sib, il celebre e rarissimo ‘C melody’ in do, contralto in mib, mezzosoprano in fa, soprano in sib, sopranino in mib, ed infine il sopranissimo in sib.

Sebbene il suo corpo principale sia costituito nella quasi totalità da ottone, si suole incorporare il sassofono alla famiglia dei ‘woods’ (legni) e non a quella dei ‘brass’ (ottoni per l’appunto), poiché lo si ritiene un discendente diretto della famiglia dei clarinetti e dei flauti, dai quali ha grosso modo ereditato la struttura ed i principi basici, ma non i materiali di cui è composto.

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Usi del sassofono in musica

Quasi tutti i generi musicali contemporanei prevedono la presenza di almeno uno dei componenti della grande famiglia dei sassofoni, le sole eccezioni possono essere magari rappresentate da musica elettronica, heavy metal, o punk; perfino nella musica classica le più moderne partiture contemplano la presenza di uno o più sax all’interno della sezione fiati, e qualche opera di Ravel, datata più o meno 1920 o giù di lì, può esserne valida testimonianza.

Il sax è fondamentalmente uno strumento solista, ovvero atto a riempire con assoli parti del brano dove non sono presenti strofe cantate, cercando di ‘colorare’ il più possibile i momenti di enfasi o di pathos del brano stesso che si sta interpretando, ma anche in fase di ‘accompagnamento’ è molto frequente il suo utilizzo, specie nella esecuzione di note o scale che agevolino l’introduzione o l’uscita da un determinato ‘frame’ del pezzo.

Perchè il sassofono è un grande strumento musicale

Forse potremmo considerare il sassofono come ‘il migliore dei pennelli a disposizione dell’artista per dipingere un quadro d’autore’, ecco…forse è proprio la metafora giusta per sottolineare quanto questo meraviglioso ed affascinante strumento possa essere di fondamentale importanza nella esecuzione di un brano; il sax (ben suonato ovviamente) ha infatti il grande potere, oltre alla grande magia delle note che emette, di riuscire anche ad influire rapidamente sullo spirito di chi sta ascoltando, suscitando emozioni positive ed allegria, o anche momenti di malinconia e tristezza, a seconda dell’interpretazione che il musicista che lo suona da al pezzo che sta eseguendo. Dinamismo, versatilità, possibilità di adattamento a qualsiasi genere musicale, assoluta capacità di riuscire a creare un ambiente magico solamente suonando qualche nota calda…, eh si, proprio un signor strumento il sassofono.

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